L’Azienda sanitaria di Potenza, dal pomeriggio di ieri, non ha più alla sua guida Giampaolo Stopazzolo. L’ormai ex direttore generale, al centro da due mesi di un polverone mediatico la cui eco ha superato i confini regionali, alla luce di un parere pro veritate richiesto ad un avvocato esterno all’avvocatura regionale, ha rassegnato le sue dimissioni al presidente della Regione Basilicata Bardi, che le ha accettate.
Queste dimissioni confermano, se ve ne fosse la necessità, la fondatezza di quanto abbiamo segnalato alla Procura della Corte dei Conti e dell’ANAC relativamente alla incumulabilità del trattamento pensionistico con la retribuzione da Dg.
Dall’estrazione di copia degli atti inerenti alla nomina e alla prosecuzione dell’incarico dopo il pensionamento avvenuto il 1 marzo e dal fantasioso parere a supporto emanato dalla regione, infatti, ritenemmo ancor più fondati i nostri dubbi della prima ora sulla procedura adottata e inevitabile procedere con le segnalazioni agli organi competenti. Il divieto di conferire incarichi a soggetti collocati in quiescenza è sancito dall’Art 5 del dl 95/2012, convertito in legge 135 del 2012.
E tale divieto si estende anche alla prosecuzione a titolo oneroso nell’incarico dirigenziale di un dirigente dopo il suo pensionamento. Diversamente operando si incorrerebbe in una chiara elusione della norma la cui duplice ratio è quella di favorire il ricambio generazionale, con particolare riguardo alle figure di vertice delle amministrazioni pubbliche, e di rispondere ad una esigenza di contenimento della spesa pubblica. La questione è stata tra gli altri affrontata dal consiglio di stato nell’adunanza della sezione prima del giugno 2020, orientamento richiamato dal dipartimento della funzione pubblica in un parere reso su analoga questione del 28 maggio 2021.
Le dimissioni, probabilmente a ridosso della imminente definizione del Procedimento aperto dalla magistratura contabile alla quale avevamo inviato il nostro esposto, indicano quanto, ancora una volta, sia necessaria la nostra azione costante di verifica e denuncia a presidio della legalità a sostegno delle norme che presidiano trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, come avvenuto, solo per citare l’altro caso più recente, per il rinvio a giudizio, dopo le indagini seguite sempre a un nostro esposto, dell’ex direttore generale del San Carlo Barresi per l’esternalizzazione del servizio di prevenzione e protezione.
Si proceda ora con immediatezza alla nomina di un nuovo direttore generale all’altezza delle sfide che ci attendonoin vista della riorganizzazione del sistema sanitario regionaleprevista dal PNRR e dei relativi finanziamenti. Lo si deve agli operatori dell’azienda sanitaria. Lo si deve ai lucani.
Potenza, 25 giugno 2022
LA SEGRETERIA GENERALE
FP CGIL DI POTENZA
Giuliana Pia SCARANO