È incommentabile il comportamento dell’Azienda sanitaria di Potenza che, ancora una volta, arriva ad una manciata di ore dalla scadenza dei contratti senza atti ufficiali. Siamo convinti che in zona Cesarini le proroghe ci saranno, ma condanniamo un metodo lesivo della dignità dei confronti dei lavoratori, auspicando che questi ulteriori rinnovi abbiano un respiro più lungo di un paio di mesi, secondo quanto circola in queste ore. I rinnovi, concordati al tavolo tecnico regionale, sono stati fortemente caldeggiati dalle Organizzazioni sindacali, nonostante iniziali titubanze dell’Asp, per lavoratori che sono stati il pilastro su cui ha retto il servizio sanitario regionale nei giorni più bui della pandemia e che meritano il rispetto che viene negato loro da una gestione che non possiamo definire propriamente attenta ai lavoratori e, di riflesso, ai servizi. I numerosi precari Asp non conoscono il loro futuro da domani in poi e molti dipartimenti, Deu 118 in primis, stanno subendo disservizi, con chiusura a rotazione di postazioni territoriali di soccorso per il personale con contratti a scadenza messi in ferie e richieste di straordinario e maggiorazione di carichi di lavoro per personale già fortemente pressato e sotto stress. Eppure il Direttore generale dell’Asp il 4 aprile aveva assicurato l’immediata sospensione delle ferie di questo personale. Impegno disatteso, nonostante i solleciti quasi giornalieri sia in forma scritta che verbali inviati all’Asp. Riteniamo insostenibile questo modus operandi dell’azienda sanitaria di Potenza, che non risponde neanche più alle decine di richieste, sollecitazioni e diffide delle OO.SS. su svariate questioni che impattano sulla vita dei lavoratori in un’azienda da tempo imbrigliata, che stenta a concludere i procedimenti amministrativi, che spesso non rispetta procedure concordate o lo fa in maniera non propriamente rispondente, affidandosi all’estemporaneità che poco si confà all’imparzialità e trasparenza. A pesare in tutto ciò, l’assenza di una governance. Non possiamo dimenticare che era il 27 giugno 2022 quando, in seguito a segnalazioni alla Procura della Corte dei Conti e all’Anac relativamente alla incumulabilità del trattamento pensionistico con la retribuzione, si dimise dalla guida dell’Asp Gianpaolo Stopazzolo. A distanza di ben dieci mesi siamo ancora in una fase di reggenza ad interim, con i colloqui per la nomina dei direttori generali conclusi ormai da oltre un mese e nessuna traccia di scelte. Ritardi inammissibili che ci impongono di mobilitarci a difesa dei lavoratori e del diritto alla salute dei lucani.
Potenza, 14 aprile 2023
FPCGIL | UILFPL |
SandraGuglielmi | RaffaelePisani |