È con grande dispiacere che apprendiamo della notizia di un dipendente dell’Irccs Crob risultato positivo al Covid19. I timori espressi nei giorni passati si sono materializzati.
Ora l’obiettivo principale è quello di tutelare la salute di lavoratori e lavoratrici, dalla quale passa anche quella di tutti i cittadini e dei pazienti.
Apprendiamo che “il Crob, d’intesa con il dipartimento salute e la task force regionale – è scritto in un comunicato dell’Irccs – ha già messo in atto tutti i protocolli nazionali e regionali per la gestione dell’emergenza Coronavirus a tutela dell’utenza e dei dipendenti. Il dipendente risultato positivo e tutte le persone che gli sono state a stretto contatto, sono isolate in quarantena. È stata ricostruita la catena dei contatti e tutti i nominativi sono stati comunicati all’autorità sanitaria competente. I locali in cui il dipendente svolgeva l’attività lavorativa sono stati sanificati più volte, così come le aree comuni che già da protocollo vengono sanificate diverse volte nel corso della giornata. Ulteriori attività di sanificazione saranno effettuate nelle ore notturne. L’Irccs Crob continuerà a garantire tutte le prestazioni oncologiche urgenti ed indifferibili, ed è pronto ad adottare tutte le ulteriori misure di precauzione che saranno ritenute idonee”.
Crediamo non sia possibile in questo momento accontentarsi di una sanificazione parziale della struttura, sanificazione che, tra l’altro, andrebbe fatta con ditte specializzate, come avverrà stamani nel presidio ospedaliero di Villa D’Agri.
Si crede fermamente, a tal proposito, che vadano seguite le medesime modalità operative attuate per la gestione del caso di positività riscontrato nel nosocomio valdagrino e che si pongano in essere tutte le azioni atte a garantire la salute degli operatori sanitari e dei pazienti, primi fra tutti i tamponi, da effettuare a tutti gli operatori e pazienti.
A tal proposito si fa presente che alcuni dipendenti dell’Ufficio tecnico hanno coniugi e parenti tra i sanitari, personale per il quale non esiste più la quarantena (art. 7 D.L. 14/2020) e che se fosse positivo senza riscontrare ancora sintomi potrebbe creare pericoli per i colleghi e i pazienti.
Si fa inoltre presente che i contatti all’interno del luogo di lavoro potrebbero essere molto più numerosi di quelli ricostruiti, anche tra il personale delle ditte esterne operanti nella struttura.
Chiediamo per il personale l’esenzione dal servizio per i giorni necessari all’attuazione di tutte le misure di sanificazione e sicurezza previste, come stabilito dal DL del 16 marzo 2020 all’art. 83, comma 2: “le amministrazioni possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio. Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge”.
L’auspicio è che quanto accaduto sia da monito sulla necessità di dotare di tutti i presidi di sicurezza necessari coloro che stanno gestendo in prima linea l’emergenza sanitaria in atto: tutelare questo personale significa tutelare la salute di tutti i cittadini.
La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto e gli operatori della sanità, insieme a tutti i lavoratori dei servizi pubblici e privati, nonostante scarse garanzie e grande preoccupazione per sé e per i propri cari, continuano a lavorare al servizio del nostro paese con generosità e coraggio senza sosta e il loro impegno a favore del bene comune merita le giuste risposte.