Con una delibera a ridosso di questo caldo ferragosto la giunta regionale della Basilicata mette mano al regolamento sull’ordinamento amministrativo. Contestualmente procede alla nomina dei direttori generali, sulla base della organizzazione che si sta rimodulando.
Tutte nomine,a quanto pare, di dirigenti esterni alla Regione. Ancora una volta, pur avendo dato una veste di trasparenza attraverso la regolamentazione alla procedura di nomina dei direttori generali, la giunta non ritiene vi sia un rapporto di fiduciarietà e non riconosce professsionalità e competenze adeguate a nessuno dei dirigenti dipendenti dell’ente.
Verificheremo, anche in questa occasione, la sussistenza di tutti i requisiti di legittimità delle nomine effettuate, al di là della parvenza di trasparenza formale che si è inteso dare.
Tanta solerzia anche nel rimaneggiare il regolamento amministrativo della giunta, dove si sopprimono due direzioni, quella del personale e la Suarb, prevedendone altre due, la direzione generale presidenza della giunta e programmazione strategica e la
direzione generale Amministrazione digitale.
Si rimodulano alcune competenze delle
direzioni esistenti oltre cambiarne la denominazione, ma soprattutto si lima l’obbrobrio giuridico che si era disegnato con il filtro degli uffici di diretta collaborazione del presidente nel coordinamento delle funzioni amministrative, organizzative e di gestione delle risorse umane e strumentali.
Elemento che avevamo a più riprese contestato in quanto foriero di una inammissibile commistione tra funzioni politiche e amministrative di cui finalmente qualcuno si è avveduto. Ma il rischio è che un analogo accentramento di funzioni si concretizzi, a disegno compiuto, in capo alla direzione generale della presidenza della giunta, in continuità con l’attuale assetto.
L’avvocatura continua invece a fare capo alla presidenza come ufficio speciale mentre la Suarb viene incardinata nella direzione generale per la salute e le politiche per la persona, circostanza su cui nutriamo legittime perplessità vista l’indipendenza che dovrebbe essere connaturata a tali specifici uffici. Qual è la ratio di tale opinabile scelta, visto che una stazione unica appaltante qualificata può gestire in piena autonomia le procedure di gara e non dovrebbe soggiacere all’indirizzo politico? Eppure la sua delega balla tra un assessorato e un altro.
Questo e altro, dopo gli ulteriori approfondimenti, saranno oggetto del confronto che con certezza richiederemo unitamente alla audizione in prima commissione consiliare.
Segretaria generale Fp CGIL Potenza
Giuliana Scarano