Strabismo nellʼagire dellʼamministrazione regionale
Regione approva riordino ma conferisce gli incarichi dirigenziali sulla base dellʼorganigramma
attuale
Amministrazione allo sbando, la Regione contraddice se stessa
Nonostante le modifiche riorganizzative in essere e a fronte di atti discordanti tra loro, la Giunta
Regionale ha ben pensato di avviare la procedura di interpello per il conferimento degli incarichi
dirigenziali dei dipartimenti della giunta regionale sulla base dellʼattuale organigramma. Così
facendo lʼamministrazione regionale sceglie di non scegliere.
Lʼatto sopraggiunge dopo lʼavvenuta approvazione, il 30 dicembre scorso, della legge regionale
29/2019 con la quale si è dato corso in modo del tutto unilaterale – ignorando completamente la
richiesta di audizione nella Prima Commissione Consiliare della FP CGIL – al riordino degli uffici
della presidenza e della giunta regionale.
Lʼinterpello, inoltre, viene pubblicato dopo aver disatteso lʼapprovazione del provvedimento di
ridefinizione delle declaratorie degli Uffici regionali del quale era stata data informativa alle
organizzazioni sindacali agli inizi di novembre e la cui discussione si era tenuta nella delegazione
trattante di comparto del 22 novembre scorso.
Fughe in avanti e contestuali retromarce sbandano lʼintera amministrazione regionale e i suoi
dipendenti, dal comparto alla dirigenza. Dʼaltronde basti pensare che se per lʼattribuzione delle
posizioni organizzative si adotta lo stesso schema utilizzato per lʼinterpello della dirigenza, si
incorre in un paradosso nel paradosso. Come sappiamo lʼattribuzione delle posizioni organizzative
in essere aveva carattere temporaneo, una temporaneità che dura ormai da giugno scorso senza
che alcun passo in avanti sia stato mosso.
E tutto ciò accade nel mentre i lavoratori e le lavoratrici della Regione non hanno ancora percepito
la produttività relativa allʼanno 2018 poiché, da quanto ci è dato sapere, non risulta completato il
relative al predetto anno. La mancanza di dette valutazioni, inoltre, è causa del ritardo nellʼavvio
delle procedure selettive delle progressioni economiche orizzontali relative allʼanno 2019, pur in
presenza di un accordo sottoscritto lo scorso mese di dicembre.
Insomma uno stallo totale, unʼassoluta assenza di confronto con le parti sociali che ha importanti
riverberi sullʼazione amministrativa e sulle politiche di sviluppo di questa regione, generando una
discrasia tra lʼapparato gestionale e quello politico.